mercoledì 11 marzo 2009

L'assassinio di Roger Ackroyd


Per discutere di gialli, non possiamo che partire da Agatha Christie, probabilmente la più celebre giallista di tutti i tempi. Lasciando per una volta da parte i suoi due romanzi più famosi, “Assassinio sull’Orient Express” e “Dieci Piccoli Indiani”, vorrei invece proporvi la lettura di un romanzo meno noto, ma non per questo meno avvincente: “L’assassinio di Roger Ackroyd”, tradotto in italiano anche con il titolo “Fra le nove e le dieci”.
James Sheppard, assistente del famoso detective Hercule Poirot, racconta in prima persona i misteriosi delitti avvenuti nel paesino di King’s Abbot. L’apparente suicidio della ricca vedova Ferrars, sospettata di aver ucciso il marito, ed il successivo assassinio di Roger Ackroyd, l’uomo che stava per sposarla in seconde nozze, spingono Poirot ad investigare…
Una eccellente narrazione tiene il lettore col fiato sospeso finché la logica incalzante di Poirot non costringe all’ultima, inaspettata, rivelazione proprio il personaggio che ci racconta la vicenda.

4 commenti:

  1. Ciao Paolo,
    a te che sei un amante dei gialli e un archeologo, non posso che dedicare il celebre motto di spirito della Christie:

    "Un archeologo è il miglior marito che una donna possa desiderare: più lei invecchia, più lui sarà interessato a lei".

    Rachele B

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  2. In effetti... è un punto di vista difficile da contraddire! Ciao
    Paolo

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  3. Anch'io amo i gialli!!!!
    Conosci Margareth Doody?
    E Markaris?
    Un po' di curiosità che cercherò di soddisfare nel mio blog: vieni a trovarmi ogni tanto..."quandofiniscolaSSIS"

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  4. Conosco bene Markaris! E mi piace molto perchè spesso riesco a riconoscere i luoghi di Atene che descrive: ogni tanto la nostalgia degli anni del mio dottorato si fa sentire...

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